Chihiro ha perso da poco sua madre e cerca di rifarsi una vita, lontano dai suoi vecchi legami, a Tokyo. Dalla finestra osserva le luci che provengono da un'altra, quella di Nakajima. Nakajima è un ragazzo dall'animo puro e tormentato che dorme assieme ad una rete per il mochi; anche lui ha perso sua madre ma a differenza di Chihiro non riesce ad andare avanti, a causa di un episodio tragico legato alla sua infanzia. Vivono insieme una storia d'amore classica ma inusuale, oserei quasi dire noiosa, ma sbirciando nella loro quotidianità s'invidia con quanta pazienza e comprensione portino avanti il loro amore e con quanta tenerezza aspettano quel momento della giornata, fuori dal lavoro e dallo studio, per vedersi. Senza dubbio hanno una personalità di vetro, estremamente fragile, ed è invidiabile con quanta forza mandino avanti il loro rapporto, lontano dai cliché e dai manuali sulla vita di coppia. Quando pensi che questo libro sia volto al termine succede qualcosa di inaspettato. Un romanzo sull'amore semplice e scorrevole, pronto a cambiare d'abito diventando quasi inquietante e misterioso con la comparsa di Chii e Mino nella loro casa sul lago. Una straordinario ribaltamento finale (quasi verrebbe da pensare, perchè proprio alla fine?). Banana Yoshimoto scrivendo "Il Lago" sta cercando di dirci che nessuno si salva da solo, abbiamo tutti bisogno d'amore e la vita va sempre condivisa con qualcuno. Se state preparando la valigia per le vostre vacanze estive, "Il Lago" deve assolutamente venire assieme a voi.
Feltrinelli, 2015. 142 p.