"Benedizione" di Kent Haruf
È Holt, in Colorado, la cittadina sfondo, luogo del cuore, dei romanzi di Kent Haruf. E lo chiamo luogo del cuore con cognizione di causa, perché mentre scorrevano le pagine, Holt mi era sempre più familiare, grazie anche alle foto di Robert Adams. Una cittadina senza tempo e spazio, così calda e polverosa che alla sera si percepisce quanto lavarsi il viso diventi un sollievo, una necessità e un bisogno. Holt sembra essere un luogo in cui il tempo si è fermato così come i suoi abitanti, a parte quelli emigrati a Denver, la città più vicina. Tra le storie di Holt è senza alcun dubbio bene ricordare quella di Dad Lewis, della sua ultima estate e di tutte le persone riunite al suo capezzale. Dad ha da poco scoperto di avere un male incurabile ma affronta il poco tempo rimasto mettendo in discussione le sue emozioni, dal pentimento alla rassegnazione, dal dispiacere alla vergogna senza passare mai per la strada del vittimismo. Rimangono particolarmente impressi, nell’arco della narrazione, i flashback di Dad, quasi tutti, inesorabilmente, rivolti al pensiero di suo figlio Frank. La vergogna per averlo scoperto da ragazzino indossare, con divertimento e convinzione, gli abiti di sua sorella, non lo abbandona nemmeno sul letto di morte. Il pensiero di averlo ripudiato e allontanato da casa lo porta ad immaginarlo seduto nella sua stanza, in piccoli attimi di delirio dettati dalla malattia e dal rimorso. È interessante leggere un libro che parla di un uomo in punto di morte senza pensare di doversi struggere, al contrario il personaggio di Dad lascia un senso di ammirazione e comprensione. Eppure ad immaginarlo, in quella sedia vicina alla finestra, Dad più che ammirazione suscita un senso di fastidio. Un uomo burbero, fiero, incapace di regalare sorrisi, ma che nonostante ciò dimostra affetto, stima, riconoscenza verso i suoi dipendenti, gratitudine e amore nei confronti di sua moglie e sua figlia. In questo senso la malattia di Dad potrebbe anche definirsi un pretesto per introdurci nella vita della moglie Mary, di sua figlia Lorraine, ma soprattutto dei vicini di casa, del reverendo Lyle e della sua famiglia. Si intrecciano molte vite tra le pagine di "Benedizione", raccontarvele tutte sarebbe un peccato di lingua ma vi basti sapere che Lorraine, il reverendo, Willa, Alene e la piccola Alice hanno un sacco di cose a cui pensare, a parte andare a trovare il loro amico Dad Lewis. La loro esistenza, alternata tra i capitoli, spezza il tema forte e ricorrente dell’imminente morte di Dad, e lascia intuire quanto ad Haruf stiano a cuore le relazioni umane, l’amore per la famiglia, l’amicizia.
Una narrazione lenta ma convincente. Proclamato un capolavoro di letteratura americana, lodato dalla critica, non posso che suggerirlo a tutti quelli che entrando in libreria avranno bisogno di un posto del cuore. Un posto del cuore, polveroso, come Holt.
"Benedizione" fa parte della “Trilogia della Pianura”, successivamente sarà inevitabile leggere "Canto della Pianura" e "Crepuscolo", in uscita il 12 maggio. NN Editore sarà presente al Salone Internazionale del Libro di Torino. ( Stand H59, padiglione 2)
NN Editore, 2015. P 277