Evie ha 15 anni e la Cline ci fa ricordare benissimo come ci si sente a quell’età. Quel periodo in cui si inizia a scoprire la femminilità e ci si guarda attorno sperando che qualcuno stia guardando proprio noi. E senza rendersene conto, si elemosina attenzione e nessuno sembra notarlo. Nemmeno mamma e papà, da poco separati. Il padre di Evie sta con una ragazza più giovane, Tamar, che suscita un certo fascino sull'adolescente perché sembra venir fuori da quelle riviste che trovava sparse qua e là e che l’hanno sempre incuriosita; i suoi prodotti per la pelle, la pochette con il trucco, l’aria giovane e perfetta, mentre lei è ancora una bambina che imita una donna. Sua madre invece, passa le giornate a prendersi cura del suo corpo, facendo yoga e abbracciando nuove filosofie di vita new age per apparire ancora attraente al prossimo che varcherà la soglia della sua camera da letto. Una donna messa costantemente alla prova da sua figlia che non accetta nessun altro, pensa che in due starebbero meglio, probabilmente perché così si accorgerebbe anche della sua vita. Evie ha due genitori talmente presi a costruirsi una loro nuova vita e una nuova identità da dimenticarsi di includerla. Un giorno, per caso, Evie incontra Le Ragazze. “Avevo un’età in cui esaminavo e classificavo all’istante le altre ragazze, tenendo perennemente conto di tutti i miei difetti.” Le guarda, le scruta, cercando di capire da quale mondo arrivassero queste creature con i vestiti sporchi che a malapena coprivano il fondo schiena, divertite da tutto, non curanti del mondo attorno. “Sembravano scivolare su tutto quello che le circondava, figure tragiche e isolate. Come una famiglia reale in esilio.” Agli occhi di Evie tutto questo sembra un prodigio, uno spiraglio di luce, un paradiso attorno all’inferno. “Sembrava impossibile che potessero alzare gli occhi e notarmi”, eppure Suzanne si accorge di lei quando le altre decidono di caricarla sul furgone e portarla al ranch. Nella comune ci sono molti ragazzi, ognuno di loro ha qualcosa di cui essere scontento, una storia triste da raccontare ed è così che Russell, il loro leader e guru, li attira a sé. La sua aria carismatica, lo sguardo magnetico, le pretese e le proposte, gli ordini da eseguire per il bene di tutti, lo fanno sembrare il padre, l’amante, il marito che tutte avrebbero sempre voluto. Una presenza su cui contare e che mai le avrebbe tradite. Fa presto Evie a sentirsi parte della comunità, innamorata e disgustata allo stesso tempo da quel mondo, è disposta a tutto pur di farsi accettare. Si fa condurre alle prime esperienze sessuali, prova droga di ogni genere, ruba i soldi dalla borsa di sua madre per aiutare la comunità a comprare quel che serve. Nel frattempo sua madre non si accorge dei cambiamenti, delle sparizioni continue di Evie, dei suoi vestiti malconci, del suo aspetto trascurato e questo sembra essere un buon motivo per tornare al ranch, da quella che le sembra la sua vera famiglia che apprezza la sua presenza. Una convinzione talmente ferma quella di Evie, da non accorgersi che dietro quell’allegra comunità si celano invece degli assassini consapevoli e inconsapevoli. E che le Ragazze, poi donne, sono quasi sempre povere vittime di un sistema sbagliato, povere anime in cerca di accettazione, sempre sottoposte a un estenuante giudizio da parte del mondo.
Questo libro è bellissimo, non importa la trama, il primo impatto. Conta il libro. Conta leggerlo, senza i pregiudizi che ogni buon lettore si è posto nei confronti di questo fenomeno editoriale.