Le serate romane sono allietate dal ritorno del grande balletto nel magnifico palcoscenico naturale delle Terme di Caracalla. Dei tre appuntamenti uno ha già avuto luogo: il Tokyo Ballet, depositario unico delle coreografie di Maurice Béjart, a conclusione di una tournée europea ha riempito la vasta platea (4500 posti) è stata affollatissima in ambedue le rappresentazioni del 27 e del 28 giugno con un trittico béjartiano, con la musica su supporto magnetico. Le serate alle Terme di Caracalla sono state indubbiamente più suggestive di quella altrove poiché hanno avuto come unica scena le rovine illuminate da giochi di luce (in linea sia con la partitura sia con la coreografia). Le foto di Luciano Romano mostrano l’eleganza e la raffinatezza dello spettacolo. Il secondo appuntamento è “Il Lago dei Cigni”, uno dei capolavori compositivi di Petr Ilic Ciajkovskij, ed uno dei balletti più rappresentati al Teatro dell’Opera di Roma. Ne parlammo a gennaio in occasione di una serie di repliche nel periodo tra Natale ed inizio/fine anno. Composto tra il 1875 e il 1876 debuttò a Mosca nel 1877 senza ottenere il successo sperato, che gli arrise invece, grazie anche alla nuova coreografia di Marius Petipa, nel 1892 a San Pietroburgo, dopo gli esiti trionfali dei due balletti successivi, “La Bella Addormentata nel Bosco” e “Lo Schiaccianoci”. Al Teatro dell’Opera arrivò nel 1937, nella versione di Boris Romanov che vi impiegò Attilia Radice e Anatolij Obuchov. Le Terme di Caracalla ospitarono il balletto per la prima volta nel 1980 con Diana Ferrara e Paolo Bortoluzzi come protagonisti della versione di Jurij Grigorovic, versione già offerta al pubblico romano dal Corpo di Ballo del Teatro Bolscioi nel 1970. La stessa ambientazione estiva accolse Rudolf Nureyev nei panni del principe Siegfried nel 1984. Complessivamente circa 100 rappresentazioni tra la principale sede invernale (il Teatro Costanzi) e quella estiva (le Terme di Caracalla). Forse solo il Bolscioi di Mosca e il Marrinskij di San Pietroburgo ne hanno avuto un numero maggiore. Torna a grande richiesta nell’edizione proposta lo scorso inverno, con la coreografia e le scene di Maurice Bart, basata solo in parte sul lavoro Marius Petipa e Lev Ivanov. In effetti, un nuovo allestimento che sostituisce quello con le scene ed i costumi di Aldo Buti, si è replica quasi ogni anno dal 2003 al 2011. Di norma si pensa che “Il Lago dei Cigni” è uno spettacolo per bambini. Invece, pur basato su un’antica fiaba russa, la partitura Petr Ilic Ciajkovskij è ambigua, sensuale e morboso. Il balletto composto quando l’autore, consapevole della propria omosessualità (e di quella di suo fratello), per celarla si sposò. Un matrimonio breve che terminò con il ricovero in manicomio della moglie e innescò la serie di eventi che portarono al suo suicidio (più o meno volontario) nel 1893, proprio mentre “Il Lago dei Cigni” stava gustando il successo meritato. Sarà in scena dal 3 al 15 luglio con il corpo di ballo e l’orchestra del Teatro dell’Opera, concertata da Nik Kabaretti. Nel ruoli di Odette/Odile si alterneranno Iana Salenko, Alessandra Amato e Ludmilla Pagliero, in quello del Principe Siegfried Giuseppe Picone e Paulo Arrais. A conclusione della stagione fa tappa alle Terme di Caracalla Roberto Bolle and Friends.



 


 

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