“Love, Rosie”: questo il titolo originale, un’altra vittima delle improbabili traduzioni che spesso penalizzano i film stranieri. “Scrivimi ancora” ci fa temere il peggio: una melensa commediola per adolescenti. All’inizio invece è stata una piacevole sorpresa, un’ironico ritratto di una storia qualunque, dal sentimentalismo non eccessivo. Rosie (Lily Collins) è una ragazza che passa senza problemi da feste piene di alcool e divertimento ad occuparsi di pannolini e biberon. È una ragazza come tante, spesso ignorate dai media perché troppo “semplici”: gioca con le carte che la vita le ha dato, accantona i propri sogni per dare la priorità ai valori, ma non vi rinuncia del tutto e appena può si prende le sue rivincite. Alex (Sam Claflin) segue maggiormente lo stereotipo del ragazzo bello e ricco dalla vita facile: non riesce a combattere per una gran donna come Rosie, relegandola al ruolo di migliore amica, nel frattempo si lascia cadere tra le braccia di modelle vuote e insignificanti, nonostante tutto si riscatterà nel finale spiegando l’insicurezza che si nascondeva dietro le sue scelte. Alcuni lo chiamano Destino, altri Dio, altri ancora credono che sia tutto nelle nostre mani, Cecilia Ahern, autrice del romanzo da cui è tratto il film, crea attorno ai protagonisti una serie di coincidenze diaboliche che fa tribolare per anni i nostri eroi. E in questa seconda parte si scivola un po’ nel temuto teen drama che dicevamo. Lily Collins - dopo essersi fatta le ossa con la matrigna di Biancaneve alias Julia Roberts - convince in un ruolo che era congeniale al suo viso da brava ragazza e ha incantato anche sul red carpet, assediata dai numerosi fan a caccia di autografi. Sam Claflin meno intenso, ma il personaggio richiedeva una maggiore passività, quindi promosso anche lui. Buoni i personaggi di contorno, forse anche poco sfruttati come la brillante amica Jaime Winstone. Scenografico l’immancabile lieto fine. Eterni romantici fatevi sotto, è il film per voi!