Mi ero ripromessa di non scrivere più articoli in prima persona, ma per Franca Sozzani - direttore responsabile di Vogue Italia dal 1988 al 2016 - ho pensato di fare un’eccezione. Penso spesso a un suo editoriale pubblicato il 14 dicembre del 2012, un pezzo ricco di verità sin dal titolo: Il successo non è sempre sinonimo di valore. In 28 anni Franca Sozzani, direttrice borghese ma antiborghese, rivoluziona il modo di pensare, di scrivere e di mostrare la Moda. Lo fa attraverso editoriali di denuncia che tengono il passo con l’attualità e il momento storico. Coinvolge nel suo lavoro i più autorevoli fotografi del mondo e le top model più conosciute: insieme a loro parla di guerra, di discriminazione razziale, di violenza sulle donne, dei danni della chirurgia estetica. Fa tutto questo su Vogue, il magazine di moda in assoluto più conosciuto al mondo. In "Franca: Chaos e Creation", film realizzato dal figlio e regista Francesco Carrozzini, presentato nel 2016 alla Mostra del Cinema di Venezia e proiettato nei cinema dal 25 al 27 settembre 2017, la direttrice confessa i limiti di dirigere un giornale in italiano, una lingua che, nel mondo globalizzato, non arriva a tutti. Da qui il bisogno, la necessità, la volontà di Vogue Italia di raccontare il mondo attraverso quelle immagini che, sotto la direzione di Franca Sozzani, non sono state solo ritratti di bei vestiti, ma soprattutto l'urlo della società che lei amplificava, dimostrando tutta la sua genialità. “Forse solo in amore sono stata sconfitta, ma aspetto il principe azzurro", racconta nell’intimo documentario, camminando per Central Park ripresa dal figlio. "Arriva sempre. A qualsiasi età. È che gli uomini non ti vogliono più quando scoprono che sei impegnativa”, aggiunge. Forse aveva ragione. Una donna di così ampie vedute, una donna così determinata, così libera, così estrosa, di solito non trova facilmente un compagno. La differenza è che, con o senza un uomo al suo fianco, Franca Sozzani lascia un segno vero che le permetterà di rimanere nella Storia. E con una battuta consapevole e malinconica, dice ancora parlando con Carrozzini: “Non ho avuto la grazia del grande amore. L’amore, quello grande, quello assoluto, quello vero è una fortuna che tocca a pochissimi”. Un’altra verità, un'altra palla in buca. Nonostante la sofferenza che questo deve aver provocato, il mondo le sarà grato per quello che ha fatto. Non è una moda, non è la moda, è un’eredità destinata a durare. Molto a lungo.