“Se hai 16 anni e vivi nel quartiere più bello di Roma, sei fortunato. Il nostro è il migliore dei mondi possibili. Per quanto sia tutto così perfetto, per sopravvivere abbiamo bisogno di una vita segreta". A parlare è Chiara (Benedetta Porcaroli) protagonista insieme a Ludovica (Alice Pagani) di Baby, la mini serie di sei puntate ispirata alla vicenda delle baby squillo dei Parioli. La produzione originale italiana, diretta da Andrea De Sica, prende spunto dai fatti di cronaca del 2013 per raccontare la vita dei ragazzi della “Roma bene” tra droga, bullismo, conflitti familiari e prostituzione minorile. Chiara e Ludovica frequentano il Collegio Carlo Collodi, nome di fantasia che, secondo alcuni, ricorderebbe uno dei più conosciuti istituti privati del “quartiere bene” di Roma. A scombussolare i già precari equilibri degli studenti del liceo arriva Damiano (Riccardo Mandolini): cresciuto al Quarticciolo, dopo la morte della madre viene catapultato nella nuova scuola ai Parioli senza conoscere nessuno. Quello che accomuna questi personaggi è l’insofferenza nei confronti di un ambiente ovattato fatto di divise blu, di festini, di bugie, di incomprensioni, di proibizioni, di imposizioni e di conflitti. "Viviamo in un acquario, ma sogniamo il mare” racconta Chiara per manifestare la sua voglia di evasione, sfatando quell’etichetta patinata di finta perfezione che i romani (e non solo) affibbiano al piccolo mondo dei Parioli e ai suoi abitanti. E se in questo microcosmo in cui il degrado è morale molto più che materiale e in cui la mancanza d’amore, la solitudine e l’alienazione la fanno da padrona, non rimane che rompere le regole, fuggire di casa e dal collegio e trovare il senso di libertà là dove tutti, prima o poi, lo cercano: nel sesso. Innocente prima, sfrenato poi, a pagamento infine. Che sia sulle note dei London Grammar o su quelle dei The Giornalisti, i ragazzi girano per Viale Bruno Buozzi in motorino o con la Ligier, in cerca di qualcosa di più, qualcosa che la famiglia e la scuola non riescono a dare loro. Una piccola nota a tutti i moralisti che criticano questa serie: se avete avuto 16 anni e avete vissuto nel quartiere più bello di Roma, avete visto (o fatto) anche di peggio. Per dire.