Il padiglione di Monaco ad Expo Milano 2015 è una costruzione all’insegna dell’eccellenza e della solidarietà. Il claim dell’Esposizione Universale “Nutrire il pianeta, energia per la vita” è stato interpretato a pieno anche dal più piccolo Principato del mondo, che ha scelto di dimostrare come la prosperità possa aiutare anche chi non ne gode attraverso numerose attività sociali in giro per il pianeta. Lo stabile è stato progettato dall’architetto italiano Enrico Pollini, che ha scelto di costruire la propria opera con un materiale molto particolare, anch’esso testimone sensibile dell’ecologia, del riciclo e del riutilizzo: il container. Perché usare 19 containers per costruire un padiglione per l’Expo? Il container è in assoluto il modulo di trasporto più usato al mondo, inesauribile, riciclabile e riutilizzabile. Quelli scelti da Pollini sono persino usati e portano con loro storie di milioni di km. Quello all’Expo non sarà il loro ultimo viaggio, infatti saranno riutilizzati al termine dell’esposizione in terre africane bisognose di infrastrutture per la sanità. Particolare anche il tetto del padiglione, interamente in legno, che ospita un giardino bagnato dall’acqua piovana, poi filtrata e riutilizzata, una fonte quindi inesauribile. La nostra visita guidata all’interno del padiglione ci ha permesso di toccare con mano tutte le installazioni divulgative dell’ “Hangar delle Idee”. L’Hangar delle Idee è ciò che più differenzia il Principato di Monaco da tutti gli altri stati presenti ad Expo. Lo stretto rapporto che Monaco ha con il Mar Ligure, la passione e la cultura marinara, nell’hangar delle idee prendono forma attraverso delle casse di legno che riprendono il tema del trasporto. Ogni installazione sensibilizza lo spettatore sul tema dell’ecologia, della salvaguardia e il rispetto del mare, della pesca e della flora marina. All’interno del padiglione sono presenti anche dei cartelloni a tutta parete sulle attività benefiche e sulle missioni umatitarie che la Fondazione Alberto II di Monaco sostiene nelle aree del mondo più in difficoltà. L’idea e il pensiero di un Principato per forza sempre sfarzoso e ridente, all’Expo di Milano viene per un attimo messa da parte e viene mostrato orgogliosamente il lato più sociale e ospitale di Monaco. Il tema dell’Expo impone, oltre alla sensibilizzazione sul caro tema della nutrizione, anche la valorizzazione del gusto e del buon cibo. Il Principato di Monaco ha potuto spendere una delle sue carte migliori: il Fairmont Hotel di Montecarlo, in qualità di sponsor per la ristorazione del padiglione. Con i suoi oltre 500.000 pasti coperti offerti ogni anno, tra hotel, rinfreschi, feste e catering, il Fairmont Montecarlo è un vero colosso della buona ristorazione. Il Bistrò presente nel padiglione, guidato dalle direttive sapienti dello chef Philippe Joannés, offre ogni giorno ai propri visitatori tutte le specialità di Monaco e della vicina Costa Azzurra e Ponente Ligure. La filosofia dominante in cucina è però quella del “Prodotto per il prodotto”. È quindi essenziale lavorare la materia prima il meno possibile, per offrire un piatto raffinato per la scelta ed il gusto, ma non troppo lavorato e stravolto, piatti di stagione e di produzione il più possibile a km zero. Sliding Arts pubblicherà a breve il video teaser del padiglione e l’esclusiva intervista ad uno degli chef del Bistrò Fairmont.