In un mondo in cui tutto cambia in continuazione e le nuove tecnologie sono entrate prepotentemente anche nello sport, il tempo a Wimbledon sembra essersi fermato. Oggi i tennisti, e soprattuttto le tenniste, sfoggiano completini e accessori multicolor, sono quasi più attenti al look che al servizio. Finchè arrivano a Wimbledon, dove è ancora obbligatorio il total white: basti pensare che Federer è stato richiamato all’ordine per le suole delle scarpe colorate e in passato anche Agassi aveva dovuto, a fatica, adattare il suo stile al rigore dei campi londinesi. Piccola curiosità: una volta addirittura le palline erano bianche. L’Inghilterra anche nel tennis si tiene strette le sue antiche tradizioni, anche se l’anno scorso tra il pubblico spiccava una certa Kate Middleton, neo Duchessa venuta dalla borghesia. Bisogna ammettere che il contrasto tra l’erba verde dei campi e il bianco dei vestiti ha sempre il suo fascino, e a questo si aggiunge il rosso delle fragole, altro irrinunciabile rito dell’All England Lawn. Fragole con panna per l’esattezza, degustate dagli spettatori tra un match e un altro. Ma quest’anno Wimbledon è ancora di più tricolore: per la prima volta 4 italiani (Seppi, Knapp, Pennetta e Vinci) sono agli ottavi e la nostra è la nazione più rappresentata al torneo. Comunque vada, God save British Style!