L’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai chiude ufficialmente oggi la sua stagione sinfonica e lo fa proponendo un programma tutto mozartiano. La prima serata di concerti, giovedì 22 maggio, ha visto Alexander Lonquich suonare e dirigere l’Orchestra in un concerto a dir poco strabiliante. Lonquich torna all’Auditorium Toscanini di Torino e lo fa portando sotto i riflettori la migliore musica classica di sempre. Preceduto da una breve introduzione dello stesso maestro tedesco, nel primo tempo ha suonato al pianoforte il Concerto n.17 in Sol maggiore KV453. In tutti e tre i movimenti (allegro, andante, allegretto) Lonquich ha letteralmente impressionato per la naturalezza con la quale si muoveva fra la direzione e la tastiera del pianoforte. Come lui stesso ha precisato in apertura, Mozart impressiona perché mette in pratica ciò che immagina. Trilli, rondò e passaggi virtuosi sono sembrati naturali, semplici e leggeressimi, tanta è la tecnica e la padronanza del testo da parte di Lonquich. Suonare Mozart non è sicuramente da tutti, non da margine d’errore e spazio all’interpretazione. Quello che è stato scritto deve essere riportato alla lettera, anzi alla nota, e Alexander Lonquich ha impressionato proprio per la maniacale fedeltà e chiarezza espositiva. Una grande testimonianza d’affetto e soddisfazione del pubblico hanno accompagnato sul finire del primo tempo la Sinfonia n.36 in Do maggiore KV425. Tralasciando il fatto che Mozart scrisse questa sinfonia in soli quattro giorni, la musica viene ricordata per essere la più “haydiana” tra quelle del compositore. Il carattere haydiano si riconosce soprattutto per l'aspetto lirico-umoristico della composizione, che mette in grande risalto tutta la potenzialità dell’orchestra. Lonquich conduce la sinfonia in maniera impeccabile, mettendo in risalto tutto quello che l’orecchio di un pubblico attento ed appassionato si aspetta. Il Concerto n.22 in Mi bemolle maggiore KV482 ha riportato Lonquich a dividersi fra direzione e pianoforte, regalando un secondo tempo altrettanto emozionante. L’opera composta da Mozart nel 1783, rientra nel pieno del suo periodo imprenditoriale libero dalle commissioni dell’arcivescovo Colloredo. Il KV482 è famoso soprattutto perché risulta essere il primo concerto per pianoforte ed orchestra in cui Mozart utilizza due clarinetti al posto dei consueti oboi. I riferimenti melodici ad altre sue opere sono abbastanza evidenti; per esempio nel rondò finale i richiami al “Porgi Amor”, l’aria della contessa nel secondo atto de "Le Nozze di Figaro", sembrano molto simili, per non dire identici. Anche qui Lonquich viene ringraziato con una serie di applausi che lo portano a deliziare la sala con un bis, sulle note di un apparentemente “semplice” minuetto. Stasera va in scena la seconda e ultima serata della Sinfonica. Lonquich presenterà un programma diverso, sempre mozartiano: il Concerto n.14 in Mi bemolle maggiore KV449, la Sinfonia n.38 in Re maggiore KV504 “Praga” e per finire il Concerto n.24 in Do minore KV491 per pianoforte. Appuntamento quindi alle 20.30 all’Auditorium Toscanini di Torino: potrete seguire l'evento in diretta su RaiRadio3 e in streaming audio-video su www.osn.rai.it e www.classica.rai.it .