Il concerto per i 60 anni della Rai - Radio Televisione Italiana, non poteva avere un epilogo migliore! L’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai ha deliziato per quasi due ore una sala gremita di appassionati, curiosi e persone di tutte l’età. L’idea di celebrare il compleanno musicale della Rai ripercorrendo la sua storia attraverso le sigle e le melodie delle trasmissioni, si è rivelata un vero e proprio successo. Il pubblico ha iniziato a riempire la piazza davanti all’Auditorium Arturo Toscanini di Torino sin dalle 19.30, ben un’ora e mezzo prima dell'inizio. In poco tempo la coda ha raggiunto proporzioni inaspettate, crescendo lungo parte di via Rossini; alcuni purtroppo sono rimasti fuori per esaurimento posti (oltre 1500 la capienza massima). Se avete perso il concerto non vi rammaricate, la sera del 21 settembre Rai 5 lo ritrasmetterà per intero. Il primo tempo, come da programma, presentava un grande medley di pezzi classici “prestati” alla televisione, dalla sigla di SuperQuark, "Aria sulla 4 corda" di Bach, a quella di inizio trasmissioni, passando per il "Guglielmo Tell" di Rossini. La seconda parte del concerto invece, forse la più attesa dal pubblico, ha visto l’Orchestra cimentarsi con sigle di programmi, intermezzi e stacchetti famosi della televisione, diventati dei veri e propri cult che hanno scandito la vita di ogni spettatore. Anche qui, abbiamo potuto ascoltare brani classici miscelati a stacchetti moderni con incursioni fusion e jazz da parte del grande ospite della serata, il pianista jazz Danilo Rea, un vero big dell’improvvisazione, idolo degli appassionati. L’Auditorium per una sera si è “spogliato” dell’aura istituzionale e formale delle grandi performance classiche, regalando una serata di musica “classica” diversa, non convenzionale. Per questa volta si può apprezzare il bisbiglio del pubblico “non di soli melomani” che ha avuto tutta la facoltà di accompagnare l’Orchestra con battito di mani e sussurrando melodie a lui conosciute. Questa è stata la festa musicale della Rai, la televisione che nel bene e nel male appartiene ad ognuno di noi e a cui tutti leghiamo un ricordo per un programma o una musica sentita su una delle sue reti.