Il terzo concerto della stagione 2014/2015 dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai ha avuto come ospite alla direzione Jakub Hrůša, promettente Maestro della Repubblica Ceca, per la prima volta sul podio dell’Auditorium Rai Toscanini di Torino. Altro “debutto” musicale è stato la prima esecuzione del poema sinfonico op.16 Hakon Jarl di Smetana, che ha aperto la serata concertistica. Quest’opera fa parte delle grandi composizioni svedesi assieme a quello dedicato a Richard III e Wallenstein’s Camp, e racconta della lotta per il trono fra l’eroe vichingo Hakon Jarl e il principe ereditario Tryggvason. Liberamente tratto dal dramma storico del poeta danese Oehlenschläger, il poema, dalla sonorità ora poderosa ora folkloristica, è sempre di grande impatto emotivo. L’Orchestra, guidata dal giovane Jakub Hrůša, ha interpretato con vigore il pezzo, facendo trasparire sì un carattere “epico”, ma allo stesso tempo patriottico. La seconda esecuzione, come da programma, è stata quella del Concerto n.1 in La Minore op.77 di Dmitrij Šostakovič. La violinista Viktoria Mullova, accompagnata dall’Orchestra, ha dimostrato una grande padronanza scenica, esprimendo al meglio il carattere pungente e diabolico dell’opera. Il concerto, composto nel 1948 in pieno regime comunista, è così diviso: Notturno (moderato), Scherzo (allegro), Passacaglia (andante) e Burlesca. La composizione ha un carattere anch’esso improntato sull’emotività, a tratti oscura, in forte contrasto con l’immagine voluta dal regime. Viktoria Mullova, protagonista sul palco assieme al suo Stradivari del 1723, si conferma una violinista a tutto tondo, avendo un’esperienza e una notorietà esecutiva che spazia dal Barocco al “World Fusion”, passando per la musica contemporanea. Il secondo tempo è stato dedicato interamente all’esecuzione della Sesta Sinfonia in Re Maggiore op.60 di Antonín Dvořák. L’Orchestra si è dimostrata versatile, mettendo in scena una performance attenta e coinvolgente. I colori pretesi dal testo di Dvořák sono tutt’altro che banali. L’esecuzione del testo, infatti, trasmette tutte quelle che sono le radici della cultura boema delle terre di Dvořák, dal folklore popolare ai ritmi delle danze tradizionali locali. Questo terzo appuntamento riconferma il valore della Sinfonica nella musica classica contemporanea, e l’impegno di esecutori e direttori di fama mondiale. Stasera si replica alle 20.30.