Ancora due grandi ospiti per l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai: il direttore James Conlon, reduce dal successo al Metropolitan di New York, è protagonista sul podio della Sinfonica a supporto della giovane talentuosa pianista Lise de la Salle. Il programma per l’ottavo appuntamento del cartellone regala proprio sul finire di questo 2014 una serata ricca di buona musica che evidenzia ancora una volta il livello qualitativo raggiunto dalla nostra Orchestra Nazionale. La serata di giovedì è iniziata con l’esecuzione del compositore Musorgskij con tre brani tratti dall’opera "Chovanscina". La partitura, frutto della revisione di Dmitrij Šostakovič, propone un preludio, un frammento strumentale da “L’Esilio di Golitsin” e , la famosa “Le Danze delle Schiave”. Sedici minuti letteralmente volati nell’ascoltare, ma anche nell’osservare la maestria e l’esperienza di James Conlon, che sembra aver instaurato un gran feeling con l’Orchestra. Altra protagonista della serata la ventiseienne francese Lise de la Salle. La talentuosa pianista ha corso veloce e decisa sulle note del Concerto n.1 in fa diesis minore op.1 di Sergej Rachmaninov, che come sempre è un’esecuzione per pochi. Il Vivace, l’Andante e l’Allegro Vivace del Concerto fanno emergere tutta la bravura di Lise de la Salle che nonostante la giovane età appare sicura e totalmente immersa nel trasporto, che solo un testo di Rachmaninov può richiedere ad un pianista. Concerto numero 1 perché Rachmaninov lo compose appena diciotenne, ma ciò ha poca importanta vista la tecnica pretesa dal pezzo e l’animo geniale precoce dell’allora giovane compositore. Finita l’esecuzione sono stati ben tre i richiami sul palco per Lisa de la Salle tra applausi scroscianti: infine ha regalato un bis eseguendo un preludio di Debussy, anche qui inutile a dirlo, apprezzatissimo. Il secondo tempo ha visto la Sinfonica calarsi nell’imponente opera di Čajkovskij, Sinfonia n.4 in fa minore op.36, ed è proprio con questa esecuzione che l’intero Auditorium Rai Arturo Toscanini di Torino ha potuto godere della qualità e della maturità raggiunta dall’Orchestra, ciò è motivo di grande orgoglio, a maggior ragione quando è presente ospite un direttore di fama mondiale come James Conlon. Il pizzicato del terzo tempo, e il gioco di luci, ora buie ora allegre dell’opera vedono l’Orchestra eseguire il testo musicale con una precisione maniacale e una padronanza esecutiva impeccabile. Stasera si replica e si prevede facilmente un tutto esaurito.