Il decimo appuntamento con la Sinfonica Rai ha avuto come ospite d’onore il giovane violinista francese Renaud Capucon. Dopo l’introduzione dell’Orchestra con la Pastorale d’été di Arthur Honnegger, Capucon si è destreggiato sulle note di Aufgang di Pascal Dusapin, prima esecuzione dal vivo in Italia. Dall’ascolto attento e irrequiteto, il brano è oscuro e come lo stesso Dusapin ha sostenuto: “Aufangng è nato dal desiderio di opporre i contrari e di riunirli in un flusso incessante. Per tutta la durata della composizione il miscuglio tra oscurità e luce abbagliante diventa il motore principale di questa oscurità”. Protagonista insieme a lui sul palco il prezioso è stato il violino Guarneri del Gesù “Panette” del 1737, appartenuto a Isaac Stern. Nel secondo tempo, l’Orchestra diretta dal Direttore Valchua, ha eseguito un grande classico della musica: la Sesta Sinfonia di Beethoven, la Pastorale. Per tutti gli appassionati e gli spettatori occasionali, ascoltare e vedere l’Orchestra confrontarsi con un pezzo così famoso e conosciuto, è sempre un grande spettacolo. I quattro movimenti descrittivi di una natura campestre, Andante molto mosso (scena presso il ruscello), Allegro (allegra riunione di contadini), Allegro (tuono e temporale) e Allegretto (canto di pastori, ringraziamento), si sono susseguiti con tutta l’espressione del sentimento che Beethoven aveva cercato di descrivere dopo il periodo trascorso in campagna. La Sinfonia n. 6 in Fa maggiore op.68 detta “Pastorale” non descrive una natura pittorica, ma una natura emozionale, un’espressione e un’impressione interna del compositore, lontano dunque da quello che uno possa immaginare. Il movimento finale, arrivato dopo il “frastuono” della natura irrequieta, distende una dolce melodia di “ringraziamento” che diventa lirica e preghiera.