È ripresa questo fine settimana l’attività della Sinfonica Nazionale Rai dopo l’attività del Club to Club durata l’intero mese di Febbraio. Il dodicesimo appuntamento ha visto Juraj Valcuha alla conduzione della Sinfonia n.8 in do minore op.65 di Dmitrij Šostakovič. La serata è stata però preceduta da una breve introduzione con un brano del compositore moderno giapponese Toru Takemitsu “Requiem per archi”. La Sinfonia di Šostakovič è stata eseguita dall’Orchestra in tutta la sua maestosa fragorosità evidenziando bene quelle che sono le tensioni del testo compositivo. Il compositore russo a metà fra libero arbitrio e fedele esecutore dei precetti del regime ha definito l’opera come “La vita è bella, ogni cattiveria scomparirà e il bello trionferà”. Da un lato questa volontà di sopravvivenza emerge, dall’altro il frastuono armonico che si va a formare durante parte dell’esecuzione fa risaltare un grande senso di smarrimento prossimi alla catastrofe. Il formalismo durante gli anni del totalitarismo in Unione Sovietica faceva da monito verso l'estro artistico che poteva esserci nelle opere d’arte, quindi anche nella composizione. Šostakovič si è aperto quindi al mondo musicale in un clima rigido e ciò si rispecchia pienamente nelle sue composizioni. Il prossimo appuntamento (giovedì 5 marzo e venerdì 6) avrà come ospiti Tomas Netopil, alla direzione e David Garret al violino.