Presentata come una delle più accreditate violoncelliste a livello internazionale, Sol Gabetta è tornata a Torino, questa volta con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Il brano proposto per questi due appuntamenti è stato il Concerto n.1 in la minore op.33 di Camille Saint-Saens, un pezzo spesso ritenuto di “serie b”, ma che risulta tutt'altro che poco ammiccante, musicalmente parlando. Camille Saint-Saens, fondatore della Société Nationale de Musique nel 1871 e promotore quindi dei valori e della tradizione musicale al di qua del Reno, in quest’opera ha optato per un unicum, non escludendo del tutto influenze musicali prorompenti della vicina Germania. Il violoncello dell’allora designato violoncellista Auguste Tolbeque e quello odierno di Sol Gabetta corrono fugaci nei 3 movimenti dell’opera, fra contrasti a volte drammatici, a volte patetici. Al termine dell’esecuzione sono stati numerosi gli applausi e i richiami sul palco, tanto che la giovane argentina ha omaggiato la platea con il bis, eseguendo con l’accompagnamento orchestrale, "Après un rêve" di Gabriel Fauré. Ospite alla direzione l’ucraino Kirill Karabits che ha diretto nel primo tempo Prokof’ev: Sinfonietta in la maggiore op.5/48 e nel secondo Cajkovskil: Sinfonia n.3 in re maggiore op.29 Polacca.